Titolo: “Il gelato è una cosa seria”
Autore: Marco Marchi
Prezzo: € 11
Il gelato è una cosa seria è la storia di Giancarlo Oddone, colto e maturo nullafacente che vive di rendita, passando la vita davanti al tavolo da poker. Dilapida buona parte del suo capitale al casinò di Venezia, dove, neo-miserabile, conosce Kate Bloommel, giovane signora inglese, proprietaria di una ditta che produce preparati per gelati. Sedotto, non viene da lei abbandonato, ma assunto come direttore vendite nell’azienda.
Preso da inquietanti interrogativi sui motivi del gesto (amore? compassione? altri oscuri calcoli?), Giancarlo comincia ad operare alla maniera di chi odia cordialmente il lavoro, prendendo in giro collaboratori e clienti, mentre Kate non lo degna di una telefonata, nè di un rimprovero, neanche di un minimo incoraggiamento.
La storia procede alla maniera di un giallo, fra incredibili combinazioni e casualità. Insieme crescono comicità, tenerezza e momenti drammatici. Quelle di Marchi sono pagine di raffinata ironia, ma anche di odio distillato verso coloro che mai si espongono e vivono alle spalle degli altri.
Recensioni e Opinioni
Dal “Corriere di Cesena” del 6 Gennaio 2005:
Satira “gialla” dello scrittore-gelataio
LONGIANO – Agenti di commercio alla sbarra nel nuovo romanzo di Marchi. E’ appena uscito nelle migliori librerie una nuova fatica letteraria di Marco Marchi, 60 anni, scrittore e industriale gelatiere che abita a Longiano e gestisce una nota attività a Crocetta. Per sette anni è stato in Colombia dove ha diretto industrie americane e svizzere specializzate nella produzione di pane, pasta e dolciumi. Qualche anno fa ha dato alle stampe il romanzo “Quelli dell’Eldorado” (Longo Editore), ora è la volta de “Il gelato è una cosa seria” (editore Diabasis, prezzo euro 11), ambientato in settore che Marchi conosce bene, mentre un altro libro è quasi pronto e si sta attendendo il momento propizio per pubblicarlo. Anche questa opera è una satira brillante, stavolta ambientata nel mondo della gelateria e del commercio in generale. Narra la storia di Giancarlo Oddone, un nullafacente colto e maturo, che passa la vita davanti al tavolo da poker dilapidando il suo capitale, dopo essere “partito dalla stazione di Savignano sul Rubicone”. Al casinò di Venezia Giancarlo Oddone conosce Kate Bloommel, giovane signora inglese proprietaria di una ditta che produce gelati. Sedotto, non viene abbandonato, ma assunto come direttore vendite nell’azienda. Preso poi da inquietanti interrogativi del gesto, Giancarlo comincia ad operare alla maniera di chi odia cordialmente il lavoro, prendendo in giro collaboratori e clienti. La storia procede alla maniera di un giallo tra combinazioni e casualità, momenti comici e drammatici. Il romanzo riduce ad un livello più familiare il mondo roboante del commercio moderno, dove rappresentanti e manager si sentono profeti onnipotenti e insostituibili. E’ un libro che molti agenti di commercio o manager potrebbero tenere sul comodino per gustarselo e magari riconoscere alcuni aspetti del loro mondo professionale.
Dal “Corriere Cesenate” del 4 Marzo 2005:
Amato gelato
E’ stato presentato nelle scorse settimane, presso la libreria Feltrinelli di piazza Ravegnana a Bologna, il nuovo romanzo dello scrittore-gelatiere longianese Marco Marchi. La presentazione è stata affidata a Eros Drusiani (scrittore-cabarettista) con interventi di Mauro Curati (giornalista dell’Unità), Gino Montesanto (scrittore), Emilio Rebecchi (psichiatra) e Sandro Pascucci (sindaco di Longiano). Scrittore e industriale gelatiere, Marco Marchi, sessantenne, abita a Longiano e gestisce un’attività nella frazione di Crocetta. Per sette anni è vissuto in Colombia dove ha diretto importanti industrie americane e svizzere produttrici di pane, pasta e dolciumi. E’ di quel periodo la sua prima opera letteraria risalente a qualche anno fa, edita dalla Longo, intitolata “Quelli dell’Eldorado”, un romanzo d’avventura ambientato nelle foreste amazzoniche. “Il gelato è una cosa seria”, questo il titolo del nuovo romanzo di Marchi, è ambientato nel mondo del commercio, e quasi in nota autobiografica, in quel mondo che l’autore conosce bene. Lo stile di Marchi è spumeggiante ed imprevedibile, ad ogni pagina sembra di assaporare un gelato dal gusto diverso. La prorompente vitalità dello scrivere senza i consueti canoni, fuori dai binari, fanno di Marchi un moderno “gallo”, inteso come abitante della Gallia, così lo ha definito Gino Montesanto nel suo intervento. Una satira pungente condita da psicanalisi, attirano il lettore ad assaporare, pagina dopo pagina, ora una torta, ora un semifreddo o una meringa. Il romanzo tende a ridimensionare il mondo degli agenti di commercio, dove a volte ci si sente profeta onnipotente e insostituibile. Un libro da tenere sul comodino, soprattutto per gli addetti ai lavori, che potrebbero riconoscersi in alcuni passaggi. Un vademecum adatto ad una autoanalisi, da gustarsi piano piano, pagina dopo pagina come si gustasse un buon gelato, fino all’ imprevedibile finale. Il nuovo romanzo, già disponibile nelle migliori librerie al costo di 11 euro, è stato edito dalla Diabasis (RE).
Piero Spinosi
Da “Il Messaggero” del 21 Aprile 2005:
Marco Marchi:
il piacere della sfida ha il gusto del gelato
di CLAUDIA ROCCO
Un’atipica lezione di management. Un metodo visionario, che sfida qualsiasi fantasia futurista. Il gelato è una cosa seria di Marco Marchi, scrittore e “industriale gelatiere”, ti catapulta nella brillante mente del protagonista, dottor Giancarlo Oddone Marchi. Tra le “follie” del quasi omonimo, alle prese, per la prima volta, col mondo del lavoro. Ex proprietario terriero, infatti, perde tutto al gioco. Al casinò di Venezia, dove fallisce il suo ultimo grande colpo, incontra Kate Bloommel, proprietaria della ditta di preparati per gelati, la Scintilla. La donna, dopo una notte di fuoco, lo assume come direttore vendite. Il primo a non capirne il motivo è proprio il protagonista, che odia il lavoro più di qualsiasi altra cosa. Specie questo che lo mette a contatto con venditori senza qualità, gelatai e cameriere. E Kate non si fa più viva: nè un rimprovero nè incoraggiamento. Marchi, anti-stakanovista per eccellenza, prosegue con il suo atteggiamento sprezzante, ordinando champagne ad ogni occasione, tra investimenti assurdi e iniziative inedite, come cambiare i nomi dei venditori o organizzare una sagra del gelato in una porcilaia. L’ effetto choc delle sue scelte però ottiene un effetto inaspettato-almeno da lui. In una società sempre più difficile, globalizzata, assuefatta a qualsiasi pubblicità, disillusa, Marchi svela le doti ormai necessarie per il successo. Prima tra tutte, quella che ha appreso dal gioco: il piacere della sfida, dell’azzardo. Il gusto della lotta, il non abbattersi davanti alle sconfitte. E anche Marchi, infine, riuscirà ad imparare qualcosa: a giocare per la prima volta per vincere.
Lettera di Pupi Avati alla moglie di Marco Marchi:
“Cara signora Marchi,
ho ricevuto e letto il libro di suo marito : ‘Il gelato è una cosa seria’, trovandolo molto divertente.
Suo marito è un attentissimo osservatore ed ha il dono, raro, di restituire il reale, senza tradirlo, cogliendolo nei suoi aspetti più ‘impresentabili’.
Questo istruttivo racconto mi ha riportato ai tempi della FINDUS. In un’Italia remota fui dirigente territoriale (per le zone Emilia-Romagna, Marche) di quella celebre società di surgelati con problemi di commercializzazione del prodotto, ma soprattutto di convivenza (competitività) con una massa di colleghi che nell’organigramma mi stavano di sopra, di sotto e di fianco e con segretarie annesse.
Insomma mi sono identificato ridendo del gelataio e di me stesso.
Si rallegri con suo marito.
A lei la mia amicizia.
Pupi Avati
Presidente Nazionale ENASARCO (Associazione Agenti di Commercio)
Lettera di Donato Parreca a Marco Marchi:
“Egr. Sig. Marchi,
ho molto apprezzato la Sua cortesia nell’inviarmi copia del libro dal titolo così emblematico per un lavoro che ho trovato assai divertente oltre che geniale poichè non vi sono moltissimi casi di satira dedicata agli Agenti di commercio.Indubbiamente un pizzico di satira e di buon umore non guasta e, soprattutto non danneggia la grande professionalità della categoria.
Anzi, può essere il segreto del successo per gli Agenti di Commercio che svolgono un prezioso lavoro di relazioni personali e di “intermediazione” tra le “casa mandanti” ed i clienti finali, rimasto spesso nell’ombra.
Nell’invitarLa a proseguire sulla strada letteraria intrapresa, l’occasione è gradita per inviare cordiali saluti.
Donato Parreca”